Il problema è sempre quello di trovare la giusta distanza.
Tante e tutte diverse sono le persone che incontro, sempre diverse sono le storie che vivono. Eppure mi accorgo che c’è un tema di fondo che tutti ci accomuna: trovare la giusta distanza dall’altro.
Talvolta ci si avvicina troppo e allora scatta la dipendenza, fino a situazioni esasperate in cui due persone vivono in simbiosi, senza più potersi immaginare, anche solo temporaneamente, sole. In molti casi il bisogno dell’altro è così pervasivo e senza controllo, da trasformarci in abili e subdoli manipolatori: ogni sofferenza diventa un ricatto per non perdere la vicinanza e l’illusione di un rapporto.
Altre volte la distanza si fa siderale ed il desiderio di incontro non permette di superare il confine della propria persona. Può essere il delirio ad isolare, o la depressione radicale che non cerca più la speranza, ma anche il cinismo o la fede ossessiva nelle proprie opinioni.
Ci sono poi persone che incarnano più di altre la nostra moderna difficoltà a trovare la giusta distanza. Quando incontro in seduta una di queste persone mi preparo ad un percorso che sarà difficile e coinvolgente, una sfida senza certezze che pretenderà da me ogni volta tanto e, talvolta, troppo. In questi casi non c’è regola che tenga, figurarsi i ruoli che tanto ci proteggono.
Quando sembrerà che il rapporto abbia imboccato una via sicura e soddisfacente, un improvviso cambiamento, sovente anche violento nei modi, rimetterà tutto in discussione. Se però si facesse strada la delusione e la voglia di ritirarsi allora emergerà nell'altro l’angoscia per il possibile ennesimo nuovo abbandono.
Viene in mente la celebre metafora di Schopenhauer, che immaginò una compagnia di porcospini in una gelida giornata invernale: il bisogno di calore li faceva avvicinare, ma subito i rispettivi aculei li inducevano ad allontanarsi prestamente.
E' davvero tipicamente umano quel dilemma e sono sempre più numerose le persone che rimangono nell'ambivalenza.
Forse è un problema di fiducia: ne occorre molta per lasciarsi avvicinare ed altrettanta per lasciare l'altro libero di allontanarsi.
Nel momento storico attuale, stiamo vivendo un mutamento radicale del modo sociale di stare insieme: il benessere diffuso aveva allentato i legami, favorendo dinamiche sempre più individualistiche, mentre la crisi economica in atto sta cominciando a riattivare meccanismi di muto aiuto. La gente ha di nuovo bisogno di aggregarsi per trovare sostegno: il freddo della recessione ci obbliga a cercare gli altri per sopravvivere.
Saremo obbligati tutti a fare i conti con la giusta distanza e con la scarsa dotazione di fiducia che ancora ci è rimasta.
(Illustrazione di Rachelle Anne Miller)