"La ricchezza dell'anima è fatta d'immagini" (C.G.Jung)
La psicoterapia non è solo un percorso cognitivo, come oggigiorno si tende a far credere. Si può entrare nello studio di uno psicoterapeuta con il desiderio legittimo di risolvere un problema e modificare una condizione che crea sofferenza o disagio; ma si può anche varcare quella stessa soglia, intuendo che qualcosa in noi vuole cambiare, radicalmente e in profondità.
Nel secondo caso si attiva una ricerca impegnativa ed incerta per andare a scoprire quelle parti di noi che sentiamo muovere in profondità, ma che non riusciamo ancora ad incontrare alla luce di una visione chiara di noi stessi. Chiamalo Inconscio, se vuoi, oppure chiamala Ombra se preferisci, ma sempre ti riferisci ad un mondo interiore eppure irraggiungibile, ad una realtà che non si lascia mai vedere, ma che drammaticamente si fa sentire.
Il nostro pensiero razionale è impotente a far luce su queste terre oscure. Jung lo chiamava il "pensiero indirizzato", che ci serve ad ordinare il già conosciuto o a prevedere un processo in base a delle premesse certe. Servono invece altri strumenti per sprofondarci nel buio dell'inconscio.
Tutti noi sappiamo che quando la luce della coscienza si spegne nel sonno, si alza il sipario sullo spettacolo notturno del sogno. Ogni notte, entriamo in un'esistenza immaginata, dove le regole della logica non hanno più potere alcuno e tutto può succedere nella magnifica, ma talvolta terrificante, dimensione della fantasia.
Freud ottenne la prima notorietà affermando di avere trovato la chiave per decodificare il linguaggio dei sogni, nel suo famosissimo libro "L'interpretazione dei sogni" pubblicato nel 1900. Fu il primo passo su questa nuova strada. Con Jung l'approccio al mondo onirico si arricchì di significati e di risonanze. Il sogno cessò di essere visto come un messaggio criptato attraverso il quale prendiamo contatto con contenuti rimossi perché inaccettabili o sgraditi: nei sogni si cominciò a vedere l'affacciarsi di un mondo di significati fondamentali per la nostra evoluzione personale ed anche il manifestarsi di un sapere che va oltre il confine del singolo individuo. Nel lavoro di Jung l'inconscio rivelò la sua dimensione "collettiva": esisterebbe cioè un serbatoio di possibilità, che attinge alla storia dell'umanità intera e che continua a produrre nuove visioni e nuove conoscenze, affiorando alla coscienza umana. Ecco dunque che non solo i sogni sanno contattare questa dimensione inconscia: anche i Miti lo fecero nell'antichità e l'Arte lo continua a fare così come i riti ed i simboli della Religione.
Un elemento accomuna queste diverse dimensioni in cui i contenuti inconsci affiorano: le immagini. Ecco dunque che veniamo a leggere questa affermazione radicale di Jung: "L'immagine del mondo costituisce la metà del mondo. Chi possiede il mondo, ma non invece la sua immagine, possiede soltanto la metà del mondo, poiché la sua anima è povera e indigente. La ricchezza dell'anima è fatta d'immagini" (C.G.Jung, Il libro rosso).
Le immagini, dunque sono le nostre formidabili alleate quando vogliamo addentrarci nei meandri più sconosciuti di noi stessi. Le immagini e non le parole, in quanto le parole distinguono e spiegano, mentre le immagini sanno mantenere e far affiorare tutta l'ambivalenza che arricchisce ciò che ancora la nostra coscienza non ha saputo addomesticare in un significato univoco e chiaro. L'immaginazione diventa così la nostra facoltà più preziosa per andare ad esplorare quanto di misterioso in noi si affaccia, andando a scuotere le certezze che ragionevolmente ci definiscono.
Cito ancora una frase di Jung che mirabilmente ci suggerisce l'importanza del mistero nella vita umana: "L'uomo deve sentire che vive in un mondo che per certi aspetti è misterioso; che in esso avvengono e si sperimentano cose che restano inesplicabili, e non solo nell'ambito di ciò che ci si attende. L'inatteso e l'inaudito appartengono a questo mondo, solo allora la vita è completa. Per me fin dal principio, il mondo è stato infinito e inafferrabile." (C.G.Jung, Ricordi , sogni e riflessioni)
Per tutto questo sono particolarmente felice di aver potuto conoscere la meravigliosa ed onirica produzione artistica di Daniele Serra. Il visionario illustratore, che ha già ottenuto numerosi riconoscimenti internazionali per il suo lavoro, si è rivelato anche una persona generosa e curiosa di possibili intrecci fra la sua attività e quella psicoanalitica. Grazie alla sua disponibilità, da oggi utilizzerò le sue evocative ed inquietanti immagini per accompagnare le mie parole in questo Blog: sono certo che l'efficacia dei pensieri condivisi ne risulterà grandemente arricchita!
(le immagini che aprono e chiudono il post sono di Daniele Serra, che compare anche in foto)